Le bandierine del Fuorisalone: chi le detiene e cosa raccontano
Milano, aprile. L’aria è piena di ispirazione e folla. In ogni angolo della città, mentre si snodano i percorsi del Fuorisalone, qualcosa ondeggia nell’aria: le bandierine. Piccole, ma simboliche, sono diventate negli anni un segno di riconoscimento, un codice visivo che racconta chi c’è, dove, e soprattutto con quale visione.
Ma chi decide quali bandierine esporre? A chi appartengono? E cosa comunicano, oltre alla semplice presenza?
La prima bandierina: Interni
Tutto è iniziato con Interni, storica rivista fondata da Gio Ponti nel 1954, pubblicata da Mondadori. Fu proprio Interni a introdurre la prima bandierina nel circuito del Fuorisalone, ispirandosi a quanto avveniva già a Colonia con “Passagen”: un modo per portare l’attenzione su esposizioni fuori dai padiglioni fieristici, in luoghi cittadini, showroom, cortili, atelier.
Le bandierine di Interni non erano solo segnaletiche, ma un’estensione editoriale della rivista stessa, che da sempre racconta il design italiano nel mondo. Con loro prendeva forma il concetto di “Fuori Salone” come esperienza diffusa e partecipativa.

L’espansione: DDN e la visibilità internazionale
Tra i primi a seguire la scia, DDN – Design Diffusion News, rivista nata negli anni ’80 da Roberto Con un taglio più business-oriented e un respiro internazionale, DDN ha sviluppato DDN HUB, un vero centro espositivo all’aperto, spesso in luoghi strategici come Piazza Castello.
Le sue bandierine indicano non solo esposizioni ma anche talk, presentazioni e networking. Sono pensate per attirare buyer, aziende e media, e riflettono una visione del design come sistema produttivo e culturale.
Fuorisalone.it: il segnale digitale
Nel 2003 entra in scena Studiolabo con una rivoluzione digitale: il portale Fuorisalone.it. È qui che il Fuorisalone si organizza, si racconta, si geolocalizza.
Le bandierine rosse di Fuorisalone.it sono oggi tra le più diffuse, e vengono concesse a chi partecipa ufficialmente al circuito tramite la piattaforma.
Non sono legate a una rivista, ma a una community digitale. Dietro ogni bandierina rossa, c’è un evento registrato, un press kit, una strategia comunicativa integrata.

Brera Design District: identità e curatela
Sempre Studiolabo, nel 2010, lancia il progetto Brera Design District. Qui le bandierine cambiano forma: diventano segni di un’identità culturale condivisa, selezionata e curata.
Chi espone sotto la bandierina di Brera partecipa a un racconto collettivo, che ogni anno ruota attorno a un tema e a una linea curatoriale.
La bandierina di Brera, bianca con scritte nere e rosse, è quasi una certificazione di stile.

Archiproducts: dalla rete al reale
Archiproducts nasce online come piattaforma per architetti e designer. Ma negli ultimi anni è diventata anche una presenza fisica, soprattutto in via Tortona.
Le sue bandierine segnalano showroom, installazioni e eventi legati al network della piattaforma.
Sono il simbolo di un design ibrido, dove fisico e digitale si intrecciano per generare nuove esperienze.
I distretti indipendenti: Isola, 5Vie, Tortona, Alcova
Negli anni, sono nati distretti autonomi, ciascuno con la propria bandierina, logo, missione:
- Isola Design District: giovane, sperimentale, internazionale. Le sue bandierine colorate segnalano progetti emergenti, sostenibili, spesso autoprodotti.
- 5Vie Art+Design: dedicato alla contaminazione tra arte e design d’autore. Bandierine minimal, curate, simbolo di eleganza concettuale.
- Tortona Design Week: il quartiere che ha fatto la storia del Fuorisalone underground. Le bandierine variano negli anni, ma segnano un territorio vivo e affollato.
- Alcova: non sempre usa bandierine, ma le sue location (ex ospedali, fabbriche, caserme) diventano luoghi-mito, dove l’architettura è il primo segnale.
Moda, arte e nuove contaminazioni
Negli ultimi anni, anche la moda ha iniziato a usare il format della bandierina: showroom ibridi, collaborazioni tra brand e designer, capsule collections.
Il Fuorisalone non è più solo design industriale, ma un ecosistema creativo in continua evoluzione.

Conclusione: piccole bandiere, grandi storie
Ogni bandierina è una dichiarazione: “ci siamo, siamo parte di qualcosa”.
Che sia un evento indipendente o una grande installazione, quel piccolo vessillo rappresenta un’identità, una visione e un messaggio.
E guardandole, una ad una, si può leggere una mappa invisibile del design contemporaneo, fatta non solo di oggetti, ma di relazioni, reti e racconti.