L’altra sera durante la cena mi è capitato di guardare un programma televisivo di un noto chef stellato che spiegava come nascevano i suoi piatti. Ascoltandolo, una delle cose che più mi ha colpito è stata l’ossessione con cui ricercava gli abbinamenti tra i vari ingredienti. Non solo.
A suo dire un piatto ben riuscito dipende da molti fattori; l’abbinamento degli ingredienti, l’aspetto finito del piatto ed il concetto che sta alla base. Il lavoro che richiedeva la preparazione del piatto non si esauriva con il processo per cucinarlo, proseguiva oltre, in una spasmodica ricerca
della presentazione più accattivante.
Tutti questi sforzi derivavano dalla consapevolezza che la presentazione rappresenta il primo passo dell’esperienza, il gusto solamente il secondo.
Ti piacerebbe vivere un’esperienza da ristorante stellato ogni giorno all’interno del tuo appartamento?
In questo articolo ti svelerò la ricetta che ti permetterà di abbinare i materiali di una stanza allo stesso modo di uno chef stellato.
Da cosa è composta la presentazione di un piatto?
Texture degli ingredienti
Colori Disposizione degli elementi
In questo articolo mi soffermerò sul primo
ingrediente, le texture.
Possiamo definire una texture ciò che definisce l’aspetto esterno di un materiale (la
presentazione).
Ora, immagina di avere di fronte a te un
piatto vuoto alias il tuo appartamento, la
domanda che sorge spontanea a tutti è:
da dove iniziare?
Parto dal presupposto che hai già deciso
la disposizione dei tuoi mobili, dove andrà
cosa, ma fatichi ad immaginare quali materiali scegliere.
Se muovi i primi passi, il segreto è semplice:
semplificare.
È sufficiente partire da accostamenti già consolidati. Un pere e cioccolato per intenderci.
Sei pronto?
Allora iniziamo con
4 ACCOSTAMENTI DI TEXTURE
1 liscio e ruvido:
Il concetto alla base di questo accostamento è semplice: il contrasto amplifica le
proprietà di una superficie. Quello che è
liscio apparirà più liscio, e ciò che ruvido
apparirà più ruvido.
Se in una stanza è presente una sola texture
il risultato rischia di essere piatto. Potenziali
accostamenti possono essere tra pietre ruvide come il travertino e materiali lisci come la ceramica, o tra alcuni tipi di legno ed il
marmo, o tra differenti tipi di tessuto, come tra il velluto con il rattan.
Sperimentazione è la parola chiave.
Questi accostamenti possono applicarsi a tutto, anche agli oggetti (come un vaso o in una ciotola su un tavolo)
La traslucenza o la trasparenza determinano in che modo la luce passa attraverso un materiale.
Più un materiale è traslucido e più sarà soffusa la luce che vi passa attraverso.
Muri, finestre, pareti, box doccia e porte possono essere realizzati con differenti tipi di vetro, assicurando differenti tipi di illuminazione e di privacy.
Questo tipo di superfici si accompagna molto bene con i giochi di luce.
Una luce che da una parte apparirà come netta e definita, dall’altro
lato della superficie apparirà diffusa e morbida.
Non è un discorso riservato alle sole finestre o agli elementi vetrati. Anche un paravento può costituire un valido elemento di arredo insieme a dei rivestimenti tessili che modulano il passaggio della luce dalle
aperture.
Scegliendo materiali più leggeri e trasparenti rispetto ad altri, si modulerà la luce della stanza in maniera maggiormente soffusa.
Le case giapponesi sono fondate sul principio della modulazione della luce, il loro obbiettivo è quello di ottenere una luce diffusa che meglio trasmette un senso di calma.
Lo stesso principio può essere trasferito alla tua casa o in alcune zone di essa.
OPACO E LUCIDO
Questo abbinamento può applicarsi anche alle pareti di casa in quanto ormai i produttori di vernici permettono di ottenere
qualsiasi tipo di resa dalle pareti.
Non solo, anche le piastrelle ed i rivestimenti esistono
in formati quasi infiniti.
Ormai quando si parla di finitura delle pareti appare quasi limitante fermarsi a riflettere sul solo colore.
È possibile abbinare strisce o pareti adiacenti (come quelle d’angolo) di
resa differente.
Ovviamente quando si lavora con le pareti è necessario andarci un po’ cauti vista la loro importanza e la difficoltà che richiedono nel cambiare aspetto.
MORBIDO E DURO
Questo esempio, solo all’apparenza banale, nasconde in realtà una grande verità.
Esistono materiali notoriamente più “duri” rispetto ad altri (si pensi ad una pietra, un marmo rispetto ad un parquet).
In casi dove la scelta ricade su superfici o rivestimenti in questi materiali, è interessante ammorbidire l’effetto finale introducendo
sedute rivestite in tessuto oppure tappeti.
Più il tessuto è morbido (ad. Esempio velluto) più l’abbinamento risalterà.
La parola d’ordine è: contrasto. Se non te la senti di giocare con le pareti
puoi iniziare a lavorare con del mobilio o anche con dei semplici oggetti. Il contrasto tra opaco e lucido può essere inserito in ogni area della propria casa.
Puoi accostare degli oggetti in vetro opaco con oggetti di vetro lucido, del metallo insieme al legno, della pelle insieme alla plastica o magari un tessuto di flanella su uno di madreperla.
Per iniziare puoi provare gli abbinamenti che ti ho suggerito, mi rendo conto che conoscere questi abbinamenti senza avere un’idea di quello che si desidera possa essere fuorviante.
È quindi fondamentale che a guidarti ci sia una visione del risultato finale, un principio generatore che possa assicurare la coerenza dell’insieme e che ti aiuti a creare l’atmosfera che desideri.
Se non sai da dove iniziare non temere.
Ti illustro subito 3 mondi da cui attingere suggestioni per i tuoi abbinamenti:
LA NATURA
È troppo semplice pensare alla morbida
sabbia dei caraibi con una noce di cocco
in mano? Immagino che nella tua fantasia ti veda seduto su una amaca. Magari all’ombra di un ombrellone o di una palma.
O di una tettoia di paglia.
Qualunque sia la tua visione, è composta
da una serie di materiali. Studiare la natura è un ottimo modo per sviluppare la tua immaginazione.
In natura I materiali sono già abbinati in maniera ottimale.
Pensa ai licheni sulla pietra, ai sassi sulla spiaggia, le conchiglie
tra i sassi, la brina sull’erba, delle piante rampicanti sui muri, insomma mi hai capito.
Qualunque sia la combinazione di texture che vai cercando, in natura è presente.
È sufficiente aprire la mente ed andare a caccia di ispirazione.
Parti dal generale, cerca un paesaggio che ti ispiri (anche le Verdi colline toscane non sono male come punto di partenza) poi scendi maggiormente nel dettaglio, il materiale del muro della villa, quello del portone di ingresso, la forma dell’albero.
Ogni materiale presente nell’immagine può essere fonte di ispirazione.
Anche il meteo gioca un ruolo importante sull’atmosfera. Pensa ad un paesaggio quando è innevato, l’attenzione si sposta
su elementi che di solito non prenderesti in
considerazione. In questo caso una moquette Bianca o un tappeto morbido possono simulare la neve, elementi satinati il
ghiaccio.
A seconda dell’immagine di riferimento li puoi abbinare ad un parquet (come se fos
si all’interno di un parco ed intendi richiamare gli alberi) o un pavimento in ceramica tendente al grigio (richiamante la città).
I giardini giapponesi rappresentano un
esempio magistralmente riuscito di abbinamento delle texture. Combinando pietre,
rocce, piante ed acqua riescono a creare
degli spazi quasi metafisici, l’ideale per la
meditazione.
Vai piano, concentrati su una cosa alla volta, come se fossi all’interno di una galleria
d’arte. Saltando da un quadro ad un altro
ti rimarrebbe poco o nulla della tua visita.
Cerca di concentrare i tuoi sforzi su poche
ma che ritieni significative, immagini.
LA CITTA’
Con il termine città intendo tutto quello di
costruito ed artificiale presente all’interno dell’ambiente che ti circonda. Anche
la città varia in maniera incredibile con il
passare delle stagioni e del meteo.
Le piogge autunnali trasformano l’asfalto
delle strade in specchi d’acqua, la luce
radente fa risaltare le varie texture dei materiali, dai mattoni all’intonaco.
Quando piove, sulle finestre degli edifici si
creano dei pattern unici, che appaiono
ancora più evidenti in auto, con le luci
della sera e delle altre auto che creano
effetti unici all’interno del tuo parabrezza
(e magari possono suggerirti un pattern o
uno schema di colori, oppure uno schema
da utilizzare per il mosaico del bagno).
Banalmente, esiste molta differenza tra i
villaggi montani e quelli marittimi. I primi
suggeriscono abbinamenti come legno
e pietra, i secondi accostamenti come il
bianco ed il blu (pensa alle Cicladi). Sono
numerose le architetture che offrono spunti
per l’abbinamento dei materiali.
Uno dei fotografi che a mio avviso più ha
catturato l’essenza dei materiali e da cui
puoi provare a prendere ispirazione è Lucien Hervè.
LA MODA
Il confine tra moda ed interior design si sono
sempre più affievoliti nel corso degli anni.
A riprova di ciò molti brand di moda ora si
dedicano anche all’arredamento.
Ma il contributo del mondo della moda al
mondo dell’arredo non si può certamente
limitare a questo. È grazie alla moda che è
possibile aprirsi a nuove possibilità creative
abbinando i materiali in maniera del tutto
nuova e originale.
Guardare al modo in cui vengono utilizzate
le texture o I pattern all’interno del mondo
della moda può aprire a nuove intuizioni.
Ti cito a titolo d’esempio lo stilista Miyake
Issey che negli anni ’90 ha utilizzato il Rattan
per alcune delle sue collezioni.
È possibile provare a “rubare” (come un’artista si intende) le sue idee vedendo a quali
materiali ha abbinato il rattan, oppure quali
tipi di tessuto ha abbinato. Ovviamente
questo vale per qualsiasi tipo di stilista. Non solo. Grazie alle nuove tecnologie di produzione è possibile simulare gli effetti
degli abiti, anche di quelli più scenografici. Una di queste possibilità è offerta dal mondo sempre più vasto delle piastrelle 3d,
ovvero piastrelle non più lisce, ma dotate di
differenti tipi di rilievo che assicurano effetti
scenografici pari a quelli di una sfilata.
Bene, arrivati a questo punto dovremmo
avere una serie di idee e di suggestioni che
attendono solamente di essere trasformate
in…materia! Il passaggio per avere tutto
sotto controllo e non perdere mai la bussola consiste nel realizzare un moodboard.
COME REALIZZARE UN MOODBOARD?
Se seguissi i miei consigli precedenti, dovresti aver trovato una serie di immagini che
in qualche modo ti hanno suggestionato.
Adesso è importante cercare di mettere
tutto in ordine.
Il modo migliore per farlo è trasferire su tutto
su carta, raccogliendo il materiale su un
foglio, il moodboard.
In termini semplici, il moodboard è un collage di immagini di riferimento relative all’atmosfera che vorresti all’interno della stanza
o dell’appartamento.
Qualsiasi materiale, texture di tessuto, immagine, oggetto che hai individuato come
ispirazione, andrà inserito all’interno di questo collage.
Per realizzare con efficacia un moodboard,
ti consiglio di partire da una sola immagine
di riferimento, quella che meglio descrive
l’atmosfera che vuoi ricreare all’interno di
quella stanza ed intorno a quell’immagine
inserire tutte le suggestioni che hai trovato.
Consideralo un modo di procedere “all’incontrario”. Se non hai presente la meta a
cui aspiri ad arrivare, arrivarci sarà molto
più difficile, non credi?
Il moodboard costituirà la tua bussola
quando si tratterà di scegliere tra le sedie
da abbinare al tavolo (sempre parlando
in termini di materiali), le piastrelle del bagno o quale tipo di mobile o tenda sia il più
adatto alla tua stanza.
Riassumendo
Esistono una serie di abbinamenti consolidati
a cui far riferimento per donare un tocco di
design in più alla tua casa. Questi sono:
Liscio e ruvido.
Translucido e trasparente.
Opaco e lucido.
Duro o morbido.
Per ricercare idee per il tuo appartamento
puoi ispirarti ai paesaggi naturali, alle città
oppure alla moda.
Infine, è necessario raccogliere tutte le suggestioni che hai trovato in un’immagine
complessiva, il moodboard, che fungerà da
guida per aiutarti ad orientarti nelle scelte
che riguardano i materiali di una stanza, dei
tuoi mobili, e di tutti gli oggetti presenti all’interno della stanza.