L’attuale situazione di emergenza sanitaria si protrae da un anno.
Mutando profondamente gli equilibri economici e sociali del pianeta, ha provocato decine di migliaia di decessi in Italia, milioni nel mondo, e ha suscitato nella politica e nelle persone, una profonda riflessione circa l’assetto generale delle nostre società inducendo così, con urgenza, ogni persona e i governi, a una riorganizzazione delle politiche ambientali ed energetiche verso una forte prevenzione dei danni alla salute per mezzo, di una sempre maggiore, sostenibilità ambientale.
I più recenti studi sul tema, in particolare dell’Università di Harvard e di Legambiente e non solo, basati per ora sui fatti, hanno riscontrato il ruolo decisivo dell’inquinamento dell’aria ed in particolare del particolato come vettore dell’aggravamento della diffusione dell’epidemia e del numero dei decessi.
Per completezza, aggiungo come appare avere avuto un ruolo decisivo circa la diffusione del virus, anche la dimensione della spesa sanitaria dei governi e la organizzazione del servizio sanitario sui territori sebbene, siano indispensabili sul punto approfondimenti supportati da dati condivisi dalla comunità scientifica.
Appare quindi, indispensabile, da parte non solo della politica, ma anche dei singoli, sollecitare le comunità in condominio a comportamenti più rigorosi ed ecologicamente più sostenibili nell’interesse della salute, di tutti.
Non solo: appare necessaria una unità di intenti della politica mondiale sul punto.
Anche gli amministratori di condominio
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e, i condomini stessi, sono chiamati individualmente ad assumere ciascuno su di sé, la responsabilità di trasformare presto gli stabili di residenza adattando comportamenti, strutture e impianti, in maniera conforme ai principi del risparmio energetico e, soprattutto, all’uso di materiali ecologici e delle energie sostenibili in quanto rinnovabili e in grado di ridurre con decisione e senza ritardo le percentuali di particolato nell’aria delle nostre città e nell’atmosfera.
I fatti più recenti, dimostrano con chiarezza che, la popolazione esposta cronicamente a elevate concentrazioni di inquinamento, presenta gravi fragilità sanitarie.
Tra il 2014 e il 2018, sono assai poche le città che vantano percentuali di particolato presenti nell’area nei limiti indicati dall’OMS, (Organizzazione Mondiale della Sanità).
I riscaldamenti domestici hanno un ruolo importante nell’inquinamento delle città come i trasporti, l’industria e l’agricoltura. È stato rilevato, come alla fine del mese di gennaio 2020, quando il virus ha iniziato a manifestarsi decisamente sulla pianura Padana, sia stato rilevato il massimo livello di inquinamento, mentre il 30.02.2020, una decina di giorni dopo l’inizio delle misure restrittive, (a partire dal 20.02.2020), l’inquinamento, si sia significativamente ridotto e con esso, la diffusione del virus e i suoi effetti più gravi a carico, e della salute delle persone e della pressione sugli ospedali e i reparti di terapia intensiva.
Peraltro, questo fenomeno, ha reso evidente la sostanziale inutilità delle c.d. “domeniche ecologiche” che non hanno avuto risultati ed effetti significativi a favore della qualità dell’aria.
Quanto ai livelli delle emissioni di CO2, è il riscaldamento degli appartamenti negli stabili a essere il responsabile maggiore di inquinamento nelle città: durante l’inverno, quando i riscaldamenti sono accesi, esce più della metà della anidride carbonica prodotta, (valori Legambiente).
Questo accade perché negli edifici, le migliaia di caldaie a gasolio, hanno una canna fumaria che emette in circolo inquinamento sopra le nostre teste. Questo accade soprattutto nelle grandi città.
Una soluzione alternativa è il teleriscaldamento, poco diffusa al momento. Che cos’è il teleriscaldamento? Semplicemente, una rete di tubazioni che trasporta acqua calda prodotta a distanza.
Le fonti energetiche del teleriscaldamento sono rinnovabili, fossili e da calore recuperato. Il teleriscaldamento potrebbe essere più utilizzato.
Ma c’è di più. Appare indispensabile che siano i singoli residenti negli stabili in città a assumere comportamenti quotidiani sempre più responsabili, senza delegare solo ai governanti azioni quali, la programmazione stabile e consapevole della evoluzione dei materiali di costruzione, delle strutture e degli impianti in condominio verso la sostenibilità e l’ecologia.

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