A CURA DI BENEDETTA CALLIERI AGENTE IMMOBILIARE

Nel campo immobiliare si dice spesso che il bene economicamente più importante che possiede una persona sia la casa.

Acquistare o vendere un immobile in generale è un passo molto importante, da affrontare con cautela per evitare che si trasformi in una spiacevole esperienza. Bisogna fare i passi giusti ed affrontare il percorso della compravendita con la consapevolezza che tutto sia regolare e che non ci siano implicazioni o controversie in futuro. Per questo è stata introdotta la Relazione di Regolarità Edilizia (RRE).

L’RRE è un nuovo documento facoltativo richiesto nelle compravendite immobiliari e trascritto all’atto di vendita, che rafforza la garanzia riguardo la conformità urbanistica ed edilizia di un immobile.

La maggior parte dei casi è richiesta dal promissario acquirente, spesso su suggerimento del Notaio, prima della firma del contratto di compravendita.

È una attestazione che ha lo scopo di certificare, si spera una volta per tutte, che l’immobile non presenti abusi edilizi, difformità rispetto alla normativa edilizia, urbanistica e catastale.

 Sebbene non sia ancora un obbligo legislativo uniforme a livello nazionale, la sua applicazione varia da Regione a Regione, in base alle normative locali, alle politiche urbanistiche, alle pratiche amministrative applicate dalle singole amministrazioni.

Quel che è certo è che la Relazione è redatta da un professionista abilitato (geometra, architetto o ingegnere) che verifica e attesta, prendendosene la responsabilità giuridica, che l’immobile sia costruito in conformità ai permessi edilizi, non presenti abusi, sia conforme con il Piano Regolatore e alle norme urbanistiche, sia regolarmente accatastato, e che abbia l’agibilità e non sia sottoposto a vincoli.

Firmare una RRE per un professionista, significa rispondere personalmente in caso si verificassero incongruenze o dichiarazioni mendaci, lasciando indenne da richieste di risarcimento danni la parte venditrice (salvo la restituzione dell’intero prezzo in caso di risoluzione del contratto).

Principale presupposto per realizzare una RRE è che il proprietario abbia già richiesto a un suo professionista di svolgere un’indagine sulla conformità urbanistica e catastale dell’immobile, e che siano state perfezionate ed approvate tutte le pratiche in sanatoria necessarie per renderlo vendibile.

Questo è uno degli aspetti che un buon agente immobiliare deve sottolineare a un suo cliente venditore alla firma dell’incarico di vendita.

La maggiorate dei proprietari non sempre comprendono quanto sia bene non trovarsi all’ultimo momento ad iniziare pratiche edilizie che richiedono lunghi tempi tecnici dell’amministrazione pubblica.

 Partire in ritardo rischia di allontanare potenziali acquirenti che potrebbero acquistare l’immobile in breve tempo oppure peggio ancora a non rispettare la data prevista per la stipula dell’atto con tutte le conseguenze che potrebbero scaturire da una simile eventualità.

Resta da chiarire a chi spetta l’onere di pagare la Relazione di Regolarità Edilizia. Nella maggior parte dei casi è l’acquirente che richiede e paga la relazione.

Questo perché è uno strumento a tutela del compratore. Gli stessi Notai nominati per rogitare suggeriscono di richiederla, alcuni addirittura la considerano come premessa per arrivare alla firma del contratto.

In alcune situazioni sono gli stessi venditori a farsi carico della RRE, fornendola come parte integrante della documentazione da presentare agli aspiranti acquirenti, così da rassicurarli sullo stato del loro immobile ed accelerare il processo di compravendita.

Infine, il pagamento della RRE può essere oggetto di negoziazione tra le parti. Il costo della RRE varia in base a diversi fattori, che dipendono dalla complessità dell’immobile in trattativa e dalle tariffe del professionista incaricato.

Solitamente il costo si aggira tra i 100 e i 500 euro ma può risultare più alto se l’immobile presenta criticità che richiedono maggiori approfondimenti.

Tuttavia, resta un nodo da sciogliere che potrebbe essere causa di rallentamento del processo di compravendita: cosa succede quando le pratiche in sanatoria, già eseguite preventivamente da un professionista incaricato dalla proprietà e la RRE, redatta invece da uno nominato dal promissario acquirente, non corrispondono?

 Se si rende necessario una integrazione della pratica in sanatoria già presente come documentazione dell’immobile, perché il professionista della parte acquirente lo richiede, cosa succede nel caso in cui non vengano rispettati i termini e le tempistiche per la firma del contratto?

 Il percorso di una compravendita spesso è lastricato di conflittualità da gestire con un certo garbo e questi interrogativi sollevano importanti considerazioni che meritano attenzione dal momento che potrebbero essere causa di tensioni e disagi in entrambe le parti.

Categorie: Condominio

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