1. Sig. Calzolari, potrebbe raccontarci brevemente della sua esperienza nell’associazionismo in cui rappresentava la categoria dei termotecnici per un’importante associazione? Quando è avvenuto questo periodo e quali sono i ricordi più positivi che conserva? Maurizio: “Ho iniziato la mia avventura nell’associazionismo molti anni fa. In quel periodo, mi sono dedicato intensamente alle specifiche sfide del settore termotecnico, dell’artigianato e delle piccole aziende. Questo mi ha permesso di acquisire una solida comprensione delle difficoltà che queste realtà devono superare, ampliando notevolmente la mia conoscenza delle normative, in particolare quelle relative all’impiantistica ed energetica. Ho ricoperto ruoli a livello presidenziale sia locale che nazionale. La mia carriera ha continuato a crescere e mi ha visto assolvere ruoli dirigenziali in filiali e come amministratore delegato in aziende rinomate del settore termotecnico. Ogni passo, ogni esperienza ha contribuito ad arricchire il mio bagaglio professionale. Questo percorso, vissuto con dedizione, mi ha dotato delle competenze necessarie per intraprendere la mia attività, inizialmente come gestore manutentore di impianti, per poi evolvermi in un consulente. Ogni esperienza ha affinato la mia capacità di analizzare e affrontare problematiche e opportunità in modo complesso e approfondito. 2. Come era la figura di professionista quando lei ha iniziato la sua carriera, e in che modo si è evoluta nel corso degli anni fino ad oggi? Maurizio: “Da molti anni mi dedico alle questioni che interessano il mondo condominiale e aziendale, prestando particolare attenzione all’efficienza e al risparmio energetico. Ho constatato un’evoluzione significativa nel settore, un cambiamento che mi ha spinto a conseguire la certificazione di EGE. In questo ruolo, sono stato in grado di attuare soluzioni concrete e misurabili. Per illustrare, nell’ultimo anno, le nostre metodologie innovative hanno consentito di ottenere una riduzione dei consumi energetici fino al 65% in diversi condomini.” “Recentemente, in una conferenza, abbiamo presentato un bilancio condominiale dell’anno precedente che evidenziava un risparmio energetico di circa il 40% nei consumi. Questo dato è stato convalidato dal Dott. Stucchi dell’amministrazione Berni, uno degli amministratori che ha scelto di affidarsi alla nostra struttura per ottimizzare l’efficienza 11 energetica e, di conseguenza, mantenere il bilancio condominiale entro limiti accettabili. Non è un caso isolato: molti altri amministratori hanno deciso di affidare i loro edifici alla nostra esperta gestione, riconoscendo il valore del nostro approccio. Nei prossimi eventi, avremo l’opportunità di condividere anche le loro testimonianze ed esperienze positive.” 3. Perché ritiene che il ruolo dell’ EGE sia fondamentale per il risparmio energetico? Maurizio: “L’EGE è fondamentale oggi perché unisce l’abilità tecnica a una visione globale. Noi EGE sviluppiamo e applichiamo soluzioni concrete, migliorando il comfort e riducendo significativamente i consumi energetici nei condomini. Nel settore privato, la certificazione EGE, ottenuta attraverso qualifica ed esame, non è obbligatoria, a differenza del settore pubblico. Con l’introduzione della nuova legge condominiale e l’obbligatorietà del registro anagrafico condominiale di sicurezza, prevista dall’art. 1130 del codice civile, ritengo essenziale che un EGE assicuri la conformità a tutti i requisiti di sicurezza. L’EGE funge da ponte tra il condominio, l’amministratore e il gestore dell’impianto, mirando all’ottimizzazione dei risultati a costi minimi. La nostra priorità iniziale è l’efficienza dell’impianto, un obiettivo raggiungibile senza sostenere costi eccessivi. Successivamente, possiamo concentrarci sulla riqualificazione integrata dell’edificio e dell’impianto. Tuttavia, è cruciale valutare il tempo di rientro dell’investimento, senza considerare gli incentivi fiscali a livello nazionale, europeo o regionale. Abbiamo constatato che troppi progetti, sebbene ambiziosi, non offrono un ritorno dell’investimento in tempi ragionevoli. Questo principio è non solo sancito dalle norme nazionali, ma è anche una componente chiave della futura normativa europea del Green Deal. Un approccio equilibrato e ben ponderato è essenziale per garantire soluzioni sostenibili e vantaggiose per tutti.” 4. Lei ha dimostrato un impegno costante nella sua professione, sempre cercando di evolversi e migliorarsi. Quali sono le realizzazioni o le soddisfazioni più significative che ha ottenuto grazie alla sua attività? Maurizio: “Nel corso degli anni, mi sono dedicato a diversificare e ampliare le mie competenze. Sono un EGE certificato, un ruolo che mi permette di contribuire significativamente al miglioramento dell’efficienza energetica nei condomini. Tuttavia, non mi sono fermato qui. Sono anche un verificatore di impianti termici, un certificatore energetico, un esperto antincendio e ho recentemente conseguito la certificazione come amministratore di stabile. Anche se non esercito questa professione, ritenendo fondamentale una comprensione a 360 gradi delle problematiche che caratterizzano il mondo immobiliare, ho ritenuto importante raggiungere questa qualifica. Il mio impegno si estende anche al campo della mediazione civile nel settore condominiale. Collaboro con studi di avvocatura, unendo le forze per fornire soluzioni integrate e personalizzate. Questa varietà di competenze ed esperienze mi permette di offrire una consulenza globale e di qualità, con una visione olistica che tiene conto delle diverse sfaccettature e problematiche legate alla gestione dei condomini. In questo modo, posso garantire supporto concreto non solo agli amministratori ma, soprattutto, ai condomini, che rappresentano la parte più coinvolta, sia come beneficiari che come sostenitori economici delle iniziative di miglioramento e rinnovamento.”
- Oltre al suo ruolo professionale, sappiamo che ogni imprenditore ha anche una vita personale. Potrebbe condividere un po’ di informazioni sulla sua vita fuori dal lavoro? Quali sono i suoi hobby o le attività che lo appassionano? Maurizio: “I cavalli e io, è una storia che va avanti da anni. Ogni galoppata, ogni passeggiata nel silenzio dei boschi, è un ricordo stampato nella mente e nel cuore. I cavalli hanno quel modo speciale di ascoltarti, senza dire una parola. Con loro, ho imparato la pazienza, il rispetto, la forza silenziosa che viene dal lavorare insieme, dal capirsi al volo. Il mio pastore tedesco è un altro capitolo di questa storia. Un compagno leale, sempre pronto, sempre al mio fianco. Insieme abbiamo affrontato ostacoli, non solo nelle competizioni ma anche nella vita, crescendo insieme, imparando l’uno dall’altro. Quando mi fermo a pensarci, realizzo quanto questi animali abbiano contribuito a definire la persona che sono oggi. Ogni galoppata, ogni salto oltre l’ostacolo, ogni passeggiata tranquilla all’alba ha lasciato il segno. Sono momenti che non si possono comprare, momenti che ti arricchiscono l’anima, che ti insegnano più di mille parole.” 6. Cosa significa essere imprenditore oggi, secondo la sua esperienza? Quali 13 sfide e opportunità si presentano nell’attuale panorama imprenditoriale? Maurizio: “Oggi essere imprenditore significa possedere una visione chiara, essere resilienti e avere la capacità di adattarsi con rapidità a un mercato e a una tecnologia che cambiano incessantemente. Un imprenditore deve essere sempre in movimento, sempre attivo. E se è a capo di un team, la sicurezza fisica e la dignità economica dei suoi dipendenti sono una priorità. Desidero sottolineare una distinzione importante che ho osservato nel tempo: esiste una differenza sostanziale tra essere un eccellente dirigente e essere un imprenditore. Sono due mondi differenti, con dinamiche e sfide proprie. Dal mio punto di vista, per essere un buon manager è essenziale aver maturato una solida e approfondita esperienza come imprenditore. È quella esperienza diretta, quel bagaglio di conoscenze e competenze, che fornisce le fondamenta per guidare efficacemente gli altri, per prendere decisioni ponderate e per navigare con sicurezza attraverso le complessità del mondo degli affari.”
- Qual è la sua opinione riguardo ai giovani di oggi e la loro prospettiva sulla professione di termotecnico o imprenditore in generale? Vede differenze significative rispetto alle generazioni passate? Maurizio: “Durante i corsi post diploma, ho la fortuna di interagire spesso con i giovani. Sento una vibrante energia e una forte determinazione in loro. Sono convinto che, con la giusta formazione e guida, hanno il potenziale per portare innovazione e freschezza al nostro settore. Tuttavia, a volte noto una mancanza di quella determinazione indomabile che è essenziale per avere successo, e in alcuni casi, una certa rassegnazione. Ricordo, l’anno scorso, durante un corso che tenevo sull’ingegnerizzazione gestionale di un impianto termico, ho avuto un dialogo rivelatore. Come mia abitudine, mi piace scambiare idee con i giovani per capire le loro aspirazioni e il loro livello di preparazione. Un giovane, dotato tecnicamente, mi confidò che pur seguendo il corso, era convinto che l’unico modo per ottenere un lavoro fosse attraverso 14 le raccomandazioni. Un peccato… Queste parole mi hanno colpito. C’è un talento incredibile là fuori, ma è essenziale che i giovani credano in se stessi e nelle loro capacità. C’è bisogno di un cambio di mentalità, una rinnovata fiducia che permetta loro di vedere le opportunità che li circondano e di coglierle, senza lasciare che la rassegnazione offuschi il loro potenziale.” 8. Parlando di hobby, c’è un film che ha particolarmente apprezzato o che l’ha ispirato di recente? Può condividerne il titolo e raccontarci cosa l’ha colpito di quel film? Maurizio: “Nonostante la mia agenda lavorativa fitta di impegni, trovo sempre il tempo per dedicarmi a storie che raccontano di resilienza e superamento. ‘Il Marchese del Grillo’ occupa un posto speciale tra i miei film preferiti. È una commedia che, oltre a intrattenere, disvela con genialità e ironia i vizi, le peculiarità e, a volte, la brutalità della natura umana. Oltre ai film, ho un grande amore per la lettura. Mi piace tenermi aggiornato su tutto ciò che riguarda la gestione manageriale e le norme tecniche. Credo fermamente nell’importanza di ampliare costantemente le proprie conoscenze. Ogni libro, ogni articolo, rappresenta per me un’opportunità per crescere professionalmente, per affinare le mie competenze e per essere sempre all’avanguardia nel mio campo, pronto ad affrontare con efficienza e innovazione le sfide che il futuro ci riserva.” 9. Qual è il suo piatto preferito? Ha una passione per la cucina o ci sono piattispeciali che ama cucinare o gustare? Maurizio: “Ah, la passione per la cucina italiana. Essendo emiliano, sono cresciuto in mezzo ai sapori robusti e genuini della nostra tradizione. È un privilegio e insieme una tortura, perché ogni piatto è un capolavoro a sé. Le lasagne, con i loro strati generosi di pasta, ragù e besciamella; i capeletti, un tesoro di gusto racchiuso in una sfoglia di pasta sottile; i ravioli di zucca, un connubio perfetto di dolce e salato; e poi c’è il ragù fatto in casa, un condimento ricco che racconta storie di domeniche in famiglia e lunghe ore trascorse a mescolare con amore e pazienza. In Emilia, ogni boccone è una celebrazione della vita e delle piccole gioie che la rendono speciale.” 10. Se potesse scegliere una destinazione per una prossima vacanza, dove le piacerebbe andare? Ha un luogo che desidera visitare da tempo o una meta che le ha sempre affascinato? Maurizio: “ Mi piacerebbe staccare rifugiandomi in una località storica europea, dove poter assaporare cultura e storia in tutta la loro essenza, oppure a belle camminate nei boschi e nei sentieri alpini. La mia vita lavorativa è spesso un vortice di impegni, un susseguirsi veloce di doveri e responsabilità. Quando posso, vado via da tutto questo, e trovo il mio angolo di pace in Brianza. Lì, le passeggiate sono il mio rifugio. È un posto dove posso staccare e in quei momenti, lontano dalla città e dal lavoro, ritrovo un pezzo di me che a volte si perde nella routine quotidiana. È un tuffo nelle cose semplici, vere, un modo per riconnettermi con quello che conta davvero, con la vita che scorre lenta, lontana dal trambusto della città e dalle pressioni del lavoro.