Ascoltare è tanto importante quanto parlare:
la buona comunicazione è un viale a doppio senso

Ogni giorno, in ogni casa, in ogni quartiere, in ogni città ci sono persone che si incontrano e provano spesso la sensazione di non essere in sintonia con chi si trovano di fronte. In casa può essere perché ci sono le diverse abitudini da conciliare, nel quartiere perché ci sono persone troppo diverse, in città perché si è in troppi per muoversi contemporaneamente nel traffico, troppi per fare la coda negli uffici pubblici, troppi quando si arriva alla cassa del Posso rubarti due minuti? Meglio conoscere le piccole regole di buona comunicazione che consentono di interagire meglio con gli altri PIERLUIGI IAFELICE 6 supermercato. Ma davvero va tutto così male? Oppure è il nostro atteggiamento che è di scarsa disponibilità nei confronti di quelle che sono delle semplici dinamiche sociali? Di fronte a quello che non ci piace viene spontaneo cercare di modificarlo oppure di allontanarlo, ma quando si tratta delle altre persone non è altrettanto facile modificarle … Come ci considerano le altre persone? Apprezzano i nostri comportamenti? Sono soddisfatte di come le trattiamo? Ritengono importante la nostra presenza? Ci ritengono persone utili? Queste semplici domande raramente ce le poniamo perché siamo molto concentrati a vivere la nostra parte di vita, senza tener conto del fatto che anche gli altri hanno una loro vita. Una volta si insegnava ai bambini l’importanza di bussare alla porta prima di entrare in una stanza, era una regola di buona educazione. La stessa regola si potrebbe, anzi dovrebbe, applicare quando si decide di comunicare con qualcuno, specialmente se non si è in confidenza con quella persona. “Bussare” quando si vuol comunicare significa innanzitutto salutare, per poi accertarsi che la persona abbia tempo da dedicarci, indipendentemente dal fatto che sia una persona che abbiamo vicina in casa oppure con cui interagiamo in uno spazio pubblico. La domanda “posso chiederle una cosa?” oppure “è un buon momento può sembrare un atteggiamento manieroso, ma in realtà è solo rispettoso dell’altro. Se abbiamo bisogno dell’altra persona è importante capire se è il momento giusto per chiederle di ascoltarci oppure di aiutarci… Non serve avere fretta di dire subito il motivo per cui ci rivolgiamo a quella persona, perché tanto se non abbiamo “bussato prima di entrare” ci sono buone possibilità che la persona sia poco ben disposta nei nostri confronti e che, di conseguenza, non abbia alcuna voglia di dedicarci un po’ del suo tempo, fossero anche solo due minuti. Quando si decide di bussare, inoltre, bisogna farlo nel modo migliore… Ci sono le cosiddette frasi fatte che si finisce per pronunciare senza nemmeno rendersi conto del significato che l’altro consciamente o inconsciamente può attribuirgli… La più diffusa molto probabilmente è: “posso rubarti due minuti?” che in un mondo dove nessuno ha più un attimo di tempo sembra proprio una provocazione! L’altra possibile variante è quasi provocatoria: “posso disturbarti? quasi che disturbare fosse lecito, dopo aver chiesto il permesso! In entrambi i casi l’altra persona, seppure inconsciamente, registra che gli vogliamo portare via del tempo oppure che vogliamo disturbarla… In definitiva forse non è proprio così vero che il mondo attorno a noi non va bene, che siano gli altri ad essere poco disponibili nei nostri confronti, forse siamo solo noi che dovremmo provare a cambiare atteggiamento e non gli altri! #nonprovareacambiareglialtricambiatu


Casabenessere

Casabenessere è una rivista fondata nel 2005 da Giulia Berruti e rilanciata nel 2021 in versione digitale. Parliamo di immobili, accessori per la casa, decor, sostenibilità.