Quando si tratta di scegliere come illuminare una stanza esistono due scuole di pensiero abbastanza diffuse:

La prima può contare su un utilizzo spasmodico di ribassamenti in cartongesso entro i quali inserire dei faretti. La seconda che chiameremo “old school”è basata principalmente sul buon vecchio lampadario, rigorosamente da inserire al centro della stanza.
Sia chiaro, non c’è nulla di male in tutto questo, tuttavia una pratica di questo tipo non esalta uno spazio.
Anzi, è mia opinione personale che tenda piuttosto a banalizzarlo.
Il problema di queste correnti di pensiero è che non tengono conto dell’equazione del lighting design (e di tutto il design in generale).


In questo articolo ti illustrerò come iniziare a pianificare correttamente l’impostazione dell’illuminazione di una stanza se sei ancora in fase di progettazione, non limitandoti a disegnare sulla piantina la presa della corrente per ricaricare lo smartphone sul comodino, ma predisponendo l’impianto elettrico in maniera tale che si crei un’atmosfera adatta all’utilizzo della stanza.

I principi che ti illustrerò sono applicabili anche nei casi in cui intendi intervenire su una stanza già esistente.

Il nostro obbiettivo è quindi quello di concentrarsi sul design dell’illuminazione.
Con il termine design dell’illuminazione intendo lo sviluppo di un concetto di illuminazione che permetta di fruire agevolmente dello spazio oggetto di intervento ed allo stesso tempo di ottenere la risposta emotiva desiderata.
Non temere, non è così complicato come sembra.
Per raggiungere questo obbiettivo un design con la D maiuscola si compone di due elementi: la funzionalità e l’emozione.

Quindi un buon progetto di design (come ogni buon progetto in genere) deve funzionare ed emozionare.
Funzionalità + emozione = Design Il risultato finale sarà un gruppo di fonti
luminose che lavorano insieme in maniera interconnessa al fine di assicurare ad ogni zona della stanza il corretto grado di illuminazione per le attività che si svolgeranno coerentemente con l’atmosfera che si desidera ottenere.

Mi rendo conto che suona incredibilmente difficile ma non temere, non è così complicato come sembra.

Esistono infatti tipi di luci che meglio aderiscono a scopi pratici, ed altre che sono più decorative e d’atmosfera.
Miscelando queste luci otterrai il risultato voluto: una stanza che risponda alle attività che vi svolgerai e che sia anche di impatto.


Ora prima di proseguire nella lettura ti chiedo una piccola cortesia: se vuoi aiutare i tuoi amici che hanno appena acquistato casa a illuminare i loro locali come un vero professionista senza spendere una fortuna condividi questo articolo con loro.
Progettare è come cucinare, come ogni ricetta, cucinare con maestria richiede la conoscenza degli ingredienti con cui si opera. In questo caso, l’ingrediente è la luce.

Devi sapere che la luce presente in ogni stanza si può suddividere in 4 categorie:
Luce ambientale, è un tipo di luce diffusa e indiretta, che genera ombre tenui ed è utilizzata per riempire il volume di una stanza.

Luce specifica, è un tipo di luce destinata ad illuminare un’area dove verrà svolta un’attività specifica al fine di garantire il grado di illuminamento necessario. Esempi di luci specifiche sono quelle da tavolo o quelle destinate ad illuminare il banco della cucina.

Luce d’accento; è una luce atta a sottolineare una porzione di spazio particolare od un oggetto. Lo scopo è quello di illuminare elementi particolari che richiedono la necessità di emergere rispetto al contesto, elementi come le opere d’arte o elementi di particolare pregio architettonico come dei fregi decorativi.

Luce decorativa, è un tipo di luce che ha una funzione più scenografica che funzionale e viene utilizzata per personalizzare uno spazio. Immagina questo tipo di luci come se fossero dei gioielli in relazione a degli abiti, non hanno uno scopo funzionale, servono principalmente a catturare l’attenzione dello sguardo. Un tipo di luce decorativa può essere un lampadario di cristallo.


L’utilità relativa all’identificazione di queste categorie si mostra quando pensiamo alle attività che si svolgeranno all’interno di uno
spazio.

Una cucina di un ristorante avrà necessità di livelli di luminosità e di tipologia di illuminazione totalmente differenti dalla sala da pranzo dove sono presenti gli ospiti. In cucina è necessario avere un ottimo livello di luce ambientale, mentre nella sala da pranzo questo può anche venire meno.
Ora immagina di andare a fare una passeggiata in montagna.

In montagna si è soliti vestirsi a strati, e poi a seconda delle esigenze, decidere di scoprirsi o di coprirsi, mantenendo comunque degli indumenti di base.

Il concetto è il medesimo con il sistema di illuminazione.
Avrai un’illuminazione base omogenea, necessaria per svolgere le funzioni basiche come muoverti all’interno della stanza senza sbattere il ginocchio, poi ci saranno ulteriori strati, che andranno ad illuminare in maniera specifica determinate zone d’uso ed infine a seconda dell’occasione e se lo ritieni opportuno indosserai un gioiello, attirando le attenzioni e ponendo l’accento su determinati elementi particolarmente di pregio dell’ambiente.

Possiamo definire questi strati “Layer”, ed a ogni layer assegneremo una determinata categoria di luce. Il risultato di questo modo di procedere corrisponderà alla definizione di una gerarchia luminosa all’interno di uno spazio.


STRATI DI ILLUMINAZIONE

Abbiamo visto come ogni layer abbia dei compiti precisi al fine di garantire la corretta illuminazione di una stanza. È tempo di iniziare a mettere in pratica queste idee.
Il primo passo per farlo consiste nell’analizzare l’ambiente di partenza.
Quanta luce è presente? Che tipo di materiali sono presenti? E’ importante capirlo perché il contributo di una luce all’interno di uno spazio buio è drammaticamente differente dal contributo della stessa all’interno di uno spazio luminoso. La quantità di luce ambientale standard è importante; a seconda della quantità media di luce presente la stanza acquisterà toni più o meno intensi. Se il livello di luce ambientale presente all’interno dello spazio è basso, qualsiasi luce specifica relativa alle attività presenti o luce d’accento, renderà drammatico questo contrasto.

Al contrario, se i livelli di luce ambientale sono elevati tanto quanto i livelli delle luci specifiche e quelle d’accento, la stanza non solo sarà più luminosa, ma come potrai intuire avrà un carattere marcatamente diverso. Non esiste un giusto o uno sbagliato, ma è importante conoscere il risultato a cui si aspira.
Il secondo passo consiste nell’avere una pianta con gli arredi della stanza, questo ti aiuterà a capire che tipo di attività si svolgeranno all’interno.

Quello che sto per illustrarti rappresenta un esempio magistrale di utilizzo dell’illuminazione specifica, (ovvero l’illuminazione migliore dedicata allo svolgimento di un tipo di attività). L’esempio in questione è la sala lettura “Aye Simon” sita all’interno del Guggheneim Musem di New York, un’opera dell’architetto Frank Lloyd Wright ristrutturata dall’architetto Richard Meier.

In questo progetto Meier ha utilizzato due layer, uno dedicato alla luce ambientale ed uno dedicato alla luce specifica. Il compito di illuminare l’ambiente è stato affidato all’illuminazione zenitale, la quale ha il compito di distribuire attraverso delle aperture sul soffitto mentre il compito di illuminare le zone dedicate ai libri sugli scaffali ed alla lettura è assolto da delle luci puntuali.

Questi accorgimenti rendono lo spazio a livello luminoso funzionale e allo stesso tempo gli donano profondità.

Per farlo puoi iniziare a rispondere alle seguenti domande:

Qual è il posto in cui preferisci sederti all’interno degli appartamenti in cui hai vissuto?
In che modo è illuminato?

Da questo esempio si comprende come inondare di luce ambienti in cui è necessaria più luce solo in determinate zone sia inutile (anche a livello di bolletta elettrica), risulta più razionale fornire i livelli di illuminazione più elevati solo laddove necessario.
Procedere in questo modo è generalmente sinonimo di progettazione intelligente.

Il segreto per bilanciare correttamente l’illuminazione di una casa o di un appartamento è assicurarsi che il tipo di illuminazione che scegli (ambientale, d’accento, task, decorativa) si accordi con le attività previste all’interno di quella stanza.

Ora che conosci i principali tipi di illuminazione disponibili ed i loro scopi sei in grado di iniziare a concepire un’illuminazione organizzata del tuo spazio.
Per il momento tralasceremo i tecnicismi e calcoli vari in cui inevitabilmente si incorre quando si parla di illuminazione (non temere non sono così complessi come pensi).
E’ giunto il momento di concentrarsi sul secondo componente dell’equazione di un buon design; l’emozione.

A differenza degli schemi funzionali, quando si parla di componente emotiva all’interno del lighting design ci stiamo inoltrando in sentieri incerti, non esistono formule che tengano, in questo caso conta solo la tua fantasia.

Manipolare la luce infatti, come ogni forma di espressione individuale, richiede una certa dose di sensibilità e di consapevolezza. Per calibrare correttamente l’illuminazione del tuo appartamento è necessario scoprire il tipo di sensazioni che ti suscita un certo tipo di illuminazione. Preferisci regolare le luci all’ingresso di una stanza o preferisci un’illuminazione omogenea e che illumina tutta la stanza? Che tipo di sensazioni ti suscitano locali più “bui” rispetto ad altri più luminosi? Tralasciando i significati poetici legati alle immagini che sto per suggerirti, preferisci un’illuminazione come quella del sole ai caraibi o un’illuminazione variegata e brillante come quella delle insegne di Las Vegas?

Il consiglio che ti do è; risolvi l’aspetto funzionale prima, sulla base dei vincoli che hai individuato intervieni aggiungendo un pizzico di arte.


Immagina la stanza come un insieme di piani verticali (le pareti) in cui giocare con luci e ombre, come i grandi artisti del passato.

E’ importante sapere che all’interno di una stanza, i punti focali sono situati all’altezza dell’occhio. Raramente all’ingresso in una stanza il nostro occhio va al pavimento, capita spesso invece che spazi all’interno della stanza ricercando un punto focale.
È importante capire quindi dove situare e come illuminare questo elemento. Vuoi conferirgli un tono drammatico facendolo risaltare rispetto al contorno? Oppure più tenue, adattandolo al contesto?


Non esistono scelte giuste o sbagliate, dipende dall’atmosfera che vuoi creare.
Se ti senti disorientato rispetto alla mole di informazioni da gestire non temere, ho preparato per te un piccolo brief per aiutarti ad impostare correttamente lo schema dell’illuminazione. Un brief è uno schema di domande che ha il compito di aiutarti a mettere a fuoco la questione.

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