A cura di Roberto Cardile

Si potrebbe ipotizzare negli anni ’40? Forse, nel settore del design. Ma una ricerca fatta da Carlo Ratti, studioso del legno e del compensato curvato, ci porta alla notte dei tempi. La ricerca di mille pagine analizza dapprima il rapporto esistente tra l’uomo e albero, e di conseguenza, tra l’uomo e il legno, importantissimo e irrinunciabile materiale che nella storia subisce molte trasformazioni nell’utilizzo, nella lavorazione e nell’impiego all’interno dell’ambiente abitato. Religione, danza, musica e arte, vengono poste in parallelo con i sistemi tecnologici per la realizzazione dei manufatti costruiti nelle varie epoche considerate.


Tutti i settori produttivi vengono analizzati divisi in macro aree tra le quali figurano l’area bellica, l’edilizia, i trasporti (via mare, terra e aria), il settore musicale, del mobile e dell’arredo, dell’abbigliamento, ludico, sportivo e anche della comunicazione. Di questo rapporto antichissimo vengono considerati gli aspetti antropologici-culturali evidenziando in particolare, l’impiego e l’evoluzione del legno curvato, come materiale di uso quotidiano, dalle origini sino ad oggi. Oltre ad argomenti di natura scientifica e tecnologica, la ricerca presenta argomentazioni di carattere interdisciplinare e comparativo tra le varie civiltà e tra i settori produttivi, per indagare tutti gli usi che del legno sono stati fatti nella storia.


In ogni capitolo, si trovano un contesto storico-culturale ed uno tecnico nei quali, le discipline relative alla magia, astrologia. Nel 2019 è stata realizzata, in occasione del Fuori salone di Monza, una mostra sul tema del compensato curvato, “i Progetti e i progettisti italiani”. Perché dedicare una mostra a un elemento così particolare nella storia dell’arredamento italiano che a prima vista, nonostante abbia il potere di portare con sé il fascino della linea curva, sembra invece un argomento progettuale difficile da trattare e ricco di problematiche?

La risposta è data da alcuni architetti e designer italiani che si sono cimentati nel progetto di elementi d’arredo dimostrando che, solo appassionandosi a questo materiale, è possibile trovare forme che hanno permesso di realizzare elementi che sono diventati parte integrante della storia del design italiano.

I 4 selezionati sono stati:

• Saeed Mirtahmasb con il progetto: Surena
• Sepehr Mehrdadfar con il progetto: Lilihan Chair
• Hossein Khorasani con il progetto: Adam
• Gabriele Panciera e Matteo Brambilla con il progetto: Hylè


Con questa mostra, si è voluto valorizzare l’importanza di professionisti come i designer, che hanno avuto l’intuizione di usare il compensato curvato, e di aziende che hanno supportato queste “menti” in una nuova ricerca stilistica per affermare il made in Italy.

Questa riscoperta ha posto una nuova domanda?

Cosa ne è del compensato curvato oggi?

Da qui l’istituzione di un concorso riservati a giovani studenti, ma che ha visto anche la partecipazione di un gruppo di design iraniani, dal tema “Curvare lo spazio”. Il covid ha impedito la seconda edizione con l’esposizione dei progetti nel 2020, ma il percorso iniziato ha avuto nuove idee e nuovi sviluppi infatti, è nato il progetto plywood +, la proposta di un nuovo concorso a livello internazionale che sarà presentato il giorno
13 settembre presso Casa degli Umiliati, Musei civici della città Monza.

Non si è voluta neppure trascurare l’aspetto espositivo per fare conoscere i prodotti dagli anni ’50 ai giorni nostri e che saranno esposti per dare la possibilità ai giovani designer e studenti di capire come una tecnologia millenaria può dare ancora come innovazione, magari abbinati a materiali innovativi.


 

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