A CURA DI GIULIA BERRUTI
Nel 1987, il mondo del design italiano visse un momento fondamentale per il riconoscimento del complemento d’arredo come settore autonomo, creativo e innovativo. Fu un anno di grande fermento: nacquero nuove associazioni, si crearono eventi indipendenti e si affermarono nomi che avrebbero segnato la storia del design contemporaneo.
Tra le manifestazioni più significative ricordiamo:
• Il Primo Salone del Complemento d’Arredo, organizzato da UNICA presso la Rotonda della Besana a Milano, con il sostegno del Comune e l’inaugurazione ufficiale da parte del sindaco Paolo Pillitteri.
• La mostra “Arti Decorative Forme & Colori”, allestita all’interno della Triennale di Milano (dal 12 settembre all’11 ottobre 1987), promossa dalla Unione Nazionale Italiana Complemento & Arredo.
Due eventi distinti ma legati da un obiettivo comune: dare voce e visibilità a un comparto fino ad allora marginalizzato, escluso dal Salone del Mobile, eppure ricco di creatività e innovazione.
Alla mostra presso la Triennale parteciparono importanti artisti e designer italiani, tra cui:
• Bruno Gambone, ceramista e designer di fama internazionale Bruno Gambone – Ceramiche Pittura Scultura
• Giancarlo Scapin, ceramista di Schio
• Felice Botta, sperimentatore di materiali e forme in legno
• Giorgio Pizzittutti: designer del legno
• Legnomagia In quegli anni nasceva anche una nuova generazione di creativi, tra cui l’Atelier Safaric che realizzava l’antica tecnica del macramè, coniugano leggerezza visiva e forza decorativa, trasformando il tessile in elemento d’arredo scenografico e senza tempo.
Le sedie Jolly dell’architetto Laura Fagotti si distinguevano per i cuscini sfoderabili e intercambiabili, capaci di trasformarne lo stile: da eleganti e raffinate, a colorate, ironiche e giocose, secondo l’occasione o l’umore.
Con Danber Italia, Carlobattista Berruti raccoglie l’eredità del nonno Carlo Ratti, sperimentando il legno curvato per ideare sedie e chaise longue dal design rilassante e armonico.
Il 1987 fu dunque un anno spartiacque: da una parte la crisi causata dall’esclusione dal Salone del Mobile, dall’altra la risposta energica di artisti e associazioni che seppero trasformare l’esclusione in opportunità.
Fu l’inizio di un percorso che, tra ostacoli e divisioni, pose le basi per la valorizzazione di un settore oggi riconosciuto come eccellenza del made in Italy.
Tra le proposte più significative in mostra, le tende dell’Atelier Safaric, realizzate con l’antica tecnica del macramè, coniugano leggerezza visiva e forza decorativa, trasformando il tessile in elemento d’arredo scenografico e senza tempo.
Le poltroncine progettate dall’architetto Laura Fagotti reinterpretano il comfort con volumi compatti e linee avvolgenti, capaci di dialogare con materiali naturali e spazi contemporanei.
Con Danber Italia, Carlobattista Berruti raccoglie l’eredità del nonno Carlo Ratti, sperimentando il legno curvato per ideare sedie e chaise longue dal design rilassante e armonico.