Tutti a bordo! Si parte per l’Autostrada delle Api, un percorso fatto di piccoli habitat o stazioni di sosta, come orti, aree verdi, giardini pubblici o privati che ospitano fiori e piante mellifere, per facilitare il nutrimento e l’insediamento di api e insetti impollinatori in generale.

 L’obiettivo è creare un habitat ideale per questi insetti in tutte le stagioni dell’anno, salvaguardandoli dal rischio di estinzione causato dal cambiamento climatico, dall’uso sempre più massiccio di pesticidi e dalla forte cementificazione.

Oggi più che mai sentiamo l’esigenza di portare l’attenzione sulla biodiversità e sulla necessità di interconnetterci con la natura. E noi l’abbiamo fatto iniziando a gettare le basi di questa autostrada alternativa.


Ma cos’è l’Autostrada delle Api?

È una soluzione concreta, un segno tangibile della possibilità – e della necessità – di realizzare qualcosa che va oltre la semplice dichiarazione d’intenti e la generica opera di sensibilizzazione.

È un invito a occuparsi di questo sistema così fragile, poiché legato a una biodiversità che si sta fortemente riducendo.

 È un progetto di condivisione territoriale che coinvolge la comunità a diversi livelli.

È una modalità di intervento che si prefigge di andare oltre l’apparenza, approfondendo scientificamente argomenti che oggi sono promossi in modo a volte superficiale e non sempre corretto.

Dove nasce?

Nasce da lontano. Una serie di direttive del Ministero della Transizione Ecologica, emanate nel marzo del 2021, ha indicato tra le priorità l’arresto e l’inversione del declino degli insetti impollinatori, dai quali dipende oltre il 70% della nostra produzione agricola.

La tutela della biodiversità è anche uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile. In tutti i casi, si fa riferimento non solo all’azione dei governi, ma anche a quella delle singole persone come responsabilità individuale nei confronti del patrimonio culturale e ambientale

Come nasce?

L’Autostrada delle Api nasce come un progetto scolastico di Ricercazione della scuola primaria Rita Levi Montalcini di Fiano, con l’obiettivo di trasformare l’orto scolastico in una stazione di sosta per gli impollinatori. Un’azione che ha coinvolto in primis il Comune di Fiano e, successivamente, tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo e oltre.

Questa iniziativa ha preso spunto dall’esperienza di Oslo del 2015, che poi si è sviluppata in tutta Europa.

La rete di collaborazione si è estesa ai comuni limitrofi, al Parco della Mandria, ad alcune associazioni locali, ad alcune scuole superiori e, in diverso modo, a vari Dipartimenti dell’Università di Torino, oltre che ai Giardini della Reggia di Venaria.

Oltre all’aspetto educativo/didattico, il progetto presenta anche un lato ludico/competitivo: la scommessa è quella di realizzare un corridoio ecologico che superi in lunghezza i 15 km di Oslo.


Perché nasce? E come si sviluppa?

Nasce per far crescere un senso di identità, appartenenza e interconnessione con tutto ciò che ci circonda. Partendo da un lavoro di Ricercazione, è in continuo aggiornamento e trasformazione.

Attraverso l’approfondimento scientifico si è scoperto che non solo le api mellifere hanno bisogno di protezione, garantita dagli apicoltori, ma anche gli impollinatori selvatici, che rappresentano il vero beneficio per l’impollinazione, poiché circa il 70% della produzione agricola dipende da loro. Per questo motivo, sarebbe più corretto chiamarla “Autostrada degli Impollinatori Notturni e Diurni” piuttosto che “Autostrada delle Api”.

Un’altra convinzione scientificamente poco corretta, ma molto diffusa oggi, riguarda l’uso delle installazioni artificiali chiamate “bug hotel” o “bee hotel”.

Grazie alla collaborazione con le università, si è compreso che non è indicato disseminare il territorio di queste installazioni artificiali, poiché rischiano di diffondere parassiti e malattie che possono danneggiare le specie invece di favorirne la sopravvivenza.

Sarebbero più adatte, a questo scopo, zone di ripopolamento come le siepi – quelle che un tempo separavano i campi coltivati e fungevano da nutrimento e riparo per molti animali – oppure muretti a secco o legnaie, installazioni naturali molto più adeguate.


SILVIA GHIONE

Aspettative 37 future...

In primo luogo, si spera che il progetto metta radici solide sul nostro territorio, coinvolgendo non solo istituzioni, associazioni, apicoltori e agricoltori, ma anche i cittadini che vivono quotidianamente questi spazi.

In una visione più ampia e lungimirante, ci auguriamo che possa essere replicato in altre realtà. Ad oggi, abbiamo lavorato intensamente con i social media per diffondere i principi di questa iniziativa e consolidare la rete di adesioni e partecipazione.

La condizione fondamentale perché l’Autostrada delle Api abbia successo è la sua diffusione. Partecipare è un piccolo gesto che sembra banale, ma non lo è, poiché è lo strumento e il volano per un cambiamento a livello globale. Possiamo fare la differenza, ciascuno di noi può farla.

Le persone che intendono piantare e coltivare piante mellifere sui propri balconi, terrazzi o giardini privati possono partecipare all’iniziativa fotografando gli spazi “donati” virtualmente agli impollinatori e caricandoli sul sito internet www.autostradadelleapi.org/come-partecipare oppure rivolgendosi al proprio comune, invitandolo a diffondere l’iniziativa


Casabenessere

Casabenessere è una rivista fondata nel 2005 da Giulia Berruti e rilanciata nel 2021 in versione digitale. Parliamo di immobili, accessori per la casa, decor, sostenibilità.