Roberta Rossi consulente d’immagine e architetto d’interni
Mai come oggi noi architetti ci troviamo chiamati a dover progettare spazi abitativi coerenti ed armonici in cui i nostri clienti possano vivere in una condizione di completo benessere. L’architettura moderna cerca quindi di creare una perfetta integrazione tra ambienti interni ed esterni. La parola d’ordine sarà quindi continuità!
Già a cavallo tra le due guerre mondiali l’architetto statunitense Frank Lloyd Wright padre e maestro del Movimento Moderno, con la sua Fallingwater o casa Kaufmann, dal nome del suo proprietario, aveva posto l’accento sul tema della connessione tra interno ed esterno. Il progetto di questa villa infatti sottolinea l’armonia tra genere umano e natura, creando così un sistema di costante equilibrio tra l’ambiente costruito e l’ambiente naturale circostante.
Recentemente la progettazione e la realizzazione dell’edificio residenziale il “bosco verticale” dell’architetto Boeri a Milano, nella zona dei giardini di Porta Nuova, fa capire quanto nel corso degli anni sia diventato realmente importante per l’uomo avere un rapporto diretto e continuo con l’esterno ed in particolare con la natura.
Infatti anche in una città trafficata e sovradimensionata come Milano l’architetto Stefano Boeri e il suo team, con questo progetto, ha voluto ed è riuscito a sottolineare il rapporto continuo tra uomo ed altre specie viventi, in particolare gli alberi, tanto da essere considerata “una casa per alberi che ospita anche umani”.
Anche a Torino, qualche anno dopo, l’architetto Luciano Pia, progetta e fa costruire, nelle vicinanze del parco del Valentino “condominio 25 verde”, un edificio residenziale che rappresenta il primo esperimento di bioarchitettura nel capoluogo piemontese.
Soprannominato foresta abitabile, l’edificio è caratterizzato e circondato da vegetazione quasi come se tutti gli appartamenti fossero delle vere e proprie case sull’albero. L’importanza di poter vivere in una situazione di benessere diventa così il comune denominatore.
L’immagine che ho scelto rappresenta un mio progetto per un’abitazione unifamiliare nella collina torinese. I miei clienti, provenendo da un trascorso abitativo cittadino , avevano l’esigenza di voler far entrare all’interno di casa l’intorno ed il verde della collina.
Ho così proposto loro, soprattutto nell’ambiente più grande e conviviale della casa, una serie di vetrate continue per rendere possibile che la vista circostante fosse a perdita d’occhio.
La disponibilità dello spazio esterno dell’abitazione diventa tanto importante quanto l’ambiente interno, connettendosi in modo fluido ed accogliente; anche il cane sembrerebbe apprezzare!
Quindi il “dehor” si può e si deve considerare a tutti gli effetti come estensione del nostro spazio vitale, sia nelle abitazioni unifamiliari che negli appartamenti cittadini; abbiamo riscoperto esserlo tanto indispensabile ed essenziale soprattutto anche dopo l’epoca di pandemia